Bergamo, Fontana (FI): “Il Comune finalmente decide di scrivere i patti per la sicurezza urbana, ma poteva già farlo dal 1997”
«Il patto per la sicurezza urbana, che la giunta comunale di Bergamo si starebbe affrettando a scrivere in questi giorni, in realtà non ha nulla di innovativo: è già dal 1997 infatti che sono stipulabili patti tra comuni e prefetti per il decoro delle città». E’ quanto affermato dal deputato bergamasco di Forza Italia, Gregorio Fontana, a commento delle notizie sull’arrivo del mini-daspo contro accattonaggio molesto, consumo o cessione di sostanze stupefacenti e occupazione di piccoli spazi.
«Per tutti questi fenomeni di degrado» afferma Fontana «la norma esisteva già, basterebbe applicarla. Ricordiamo anzi che fu grazie al decreto Sicurezza del Governo Berlusconi se sono stati rafforzati i poteri dei sindaci, prevedendo peraltro il potenziamento delle capacità d’intervento della polizia municipale nelle attività ordinarie. L’attuale Governo non inventa niente di nuovo, dunque, ed il Comune avrebbe potuto già da anni risparmiare agli occhi dei bergamaschi il triste fenomeno dello spaccio, delle bancarelle abusive e delle prostitute che tanto deturpa il centro della città. Restiamo scettici davanti ad un provvedimento che, invece di interdire in via permanente, con presidi dedicati giorno e notte, determinate aree di particolare pregio storico e turistico, si limita ad irrogare sanzioni di massimo 300 euro peraltro ad accattoni e mendicanti, prevedendone l’allontanamento per sole 48 ore dalle piazze e dalle ferrovie della città. Basterà solo questo per ridare lustro, splendore e specialmente sicurezza a città di grande valore culturale, come Bergamo o Roma? Staremo a vedere».
Conclude Fontana: «noi di Forza Italia continueremo a proporre i nostri emendamenti migliorativi al Dl Sicurezza in questo momento al Senato. Se solo il Governo ci ascoltasse, così come ha fatto accogliendo la proposta di Forza Italia che ha tolto dal patto di stabilità interno le spese comunali per la fondamentale videosorveglianza nelle strade, permettendo ai sindaci di prendere una boccata d’ossigeno sui conti dei bilancio, sicuramente dormiremmo sonni più tranquilli in materia di sicurezza e decoro delle città».