Commissione migranti a Bergamo. Fontana (FI): “Insufficiente il numero di domande esaminate. Servono più supplenti e nuovi dirigenti affinché lavori a pieno regime”.
“L’attenzione in questi giorni si è concentrata sul numero di richieste d’asilo che vengono rifiutate, ma a tutti è sfuggito come sia assolutamente insufficiente il numero di domande esaminate dalla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale istituita a Bergamo lo scorso aprile- sottolinea il deputato bergamasco di Forza Italia e membro della Commissione d’inchiesta sul fenomeno dei migranti Gregorio Fontana-. Al 24 giugno, sul sistema del Viminale, risultano definite solo 13 pratiche, ciò significherebbe che a questo ritmo l’arretrato potrebbe essere evaso in 26 anni. Sono certo che questi dati dipendono probabilmente da qualche disguido burocratico, ma sono comunque la prova evidente che la Commissione stabilita a Bergamo dopo tante pressioni non è nelle condizioni di lavorare al meglio. Nello stesso periodo, altre commissioni hanno evaso un numero decisamente superiore di pratiche, come ad esempio quella di Brescia che ne ha concluse più di 647 o quella di Milano 1109. A quasi tre mesi dalla costituzione di quella di Bergamo, mi auguro che oramai il rodaggio sia finito, si possa finalmente riunire tutti i giorni e adottare i ritmi previsti dalla Commissione nazionale con l’esame di almeno 16 pratiche al giorno. Nonostante la buona volontà di chi opera nella struttura, i risultati fino ad ora sono del tutto insufficienti, solo unificandosi al format nazionale l’istituzione della Commissione a Bergamo potrà avere un senso. Il problema della scarsa efficienza è legato al meccanismo della composizione della Commissione, che spesso vede la mancata partecipazione dei titolari. Questo, nell’immediato si risolve ampliando il numero di supplenti, ad oggi il Comune di Bergamo tra l’altro ha indicato un solo componente, a differenza ad esempio di Brescia che ne ha 4. A lungo termine, invece, con una normativa che consenta ad altri dirigenti della pubblica amministrazione, opportunamente formati, di entrare nella Commissione consentendo così un lavoro a pieno ritmo. Purtroppo- rileva infine il deputato azzurro- il mal funzionamento della Commissione è la punta dell’iceberg di tutto il sistema accoglienza dei profughi, gestito in maniera improvvisata e disorganizzata dal governo Renzi”.