Commissione migranti a mezzo servizio Bergamo, 900 in attesa
Articolo de L’Eco di Bergamo 13/08/2015
Due anni. È quanto rischia di aspettare un migrante per vedere accolta, o meno, la sua richiesta di rifugiato. Tempi troppo lunghi, legati a una legge «sbagliata, che funzionava quando i migranti erano 10, 20 mila, ma oggi sono oltre 100 mila, c’è una grave responsabilità del Governo» chiosa Gregorio Fontana, parlamentare bergamasco di Forza Italia e membro della Commissione d’inchiesta sul fenomeno dei migranti. Ieri l’onorevole è stato ospite inatteso alla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Brescia (attiva da maggio, alla quale fanno riferimento Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova; sul suolo nazionale ce ne sono 40) dove si decide il destino degli immigrati che approdano sulle nostre coste. Si è seduto nella sala di attesa, insieme ai migranti, e ha seguito alcuni colloqui, per verificare come si svolge quotidianamente il lavoro dei commissari. Una conferma per il parlamentare, che al Governo ha già consegnato una proposta di legge per istituire da subito Commissioni in ogni Prefettura, «composte non solo da dirigenti di Polizia e Prefettura, ma anche da commissari supplenti, come ufficiali superiori dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di Finanza e docenti universitari con nozioni di diritto dell’immigrazione e scienze sociali». E nelle province che vivono l’emergenza, «penso a quelle siciliane, prevedere anche più di una commissione, accertando in tempi brevi lo status dei migranti» chiosa Fontana. Che spiega come si svolge una tipica giornata agostana in Commissione: «Mi sono trovato di fronte a un luogo inadeguato da diversi punti di vista – commenta l’onorevole –. A causa della lentezza, i migranti attendono anche due anni prima di essere convocati e altrettanti per i successivi appelli. Ieri, erano presenti solo due dei quattro commissari previsti, non per negligenza, ma perché obbligati a svolgere il lavoro ordinario nelle strutture di appartenenza. Inoltre, le condizioni in cui lavorano sono a dir poco precarie: uffici piccoli, senza aria condizionata, in un normale appartamento all’interno di un condominio alle porte della città. A loro va tutto il mio ringraziamento». Il parlamentare azzurro denuncia dunque un problema strutturale: «In media ogni commissario riesce a incontrare 4 migranti al giorno, non è sufficiente ed è una costante in tutta Italia – sottolinea –. A Brescia stanno lavorando sull’arretrato, richieste presentate nel 2013. A Bergamo, sono circa 900 le persone in attesa, ma stando ai continui sbarchi, si rischia che le domande si quadruplichino con un collasso della struttura». Intanto i migranti si trovano in un limbo, «dove non possono lavorare, fare nulla – spiega Fontana –. Serve modificare la normativa riducendo le tempistiche e i costi per i cittadini, 35 euro al giorno che lo Stato paga per sostenere ciascun migrante». Che rischia di restare fermo in Italia per mesi senza ottenere il riconoscimento di rifugiato ed essere quindi rimpatriato. I dati raccolti dall’onorevole Fontana, dicono infatti che solo nel 25% dei casi viene riconosciuta la protezione internazionale, nel 19% una protezione umanitaria valida solo per l’Italia, mentre nel 56% dei casi viene respinta la domanda. «Di fronte a questi numeri e situazione – conclude Fontana –, non si può che biasimare la colpevole negligenza del Governo che pur avendo ben chiara questa paralisi non prende nessuna iniziativa per far sì che queste Commissioni siano messe nelle condizioni di lavorare in modo efficiente e favorire l’inserimento di chi ha diritto o rimpatriare i migranti che tentano di aggirare le leggi».