«Di burocrazia si muore. Troppe leggi e confuse»
Articolo pubblicato su L’Eco di Bergamo in data 22 luglio 2013
L’ assist arriva dal presidente degli artigiani, Angelo Carrara «di questi tempi – esordisce – tra tagli e burocrazia non vorrei fare il sindaco neanche sotto tortura». A Franco Tentorio, Giuseppe Pezzoni e Michele Lamera (primi cittadini di Bergamo, Treviglio e Romano di Lombardia) non deve essere parso vero. Tanto che la palla l’ hanno presa al volo. L’ occasione per il confronto è stata la festa provinciale del Pdl a Ghisalba, che sabato sera al dibattito, moderato dall’ Onorevole Gregorio Fontana, ha ospitato il vice ministro dell’ Economia e delle finanze Luigi Casero. «Ci troviamo tra l’ incudine e il martello – esordisce Lamera -. Ci vengono sempre più trasferite responsabilità e competenze a cui corrispondono ulteriori aggravi burocratici». «Di burocrazia si può morire – rincara Tentorio – e non mi riferisco solo alle aziende, situazione che conosco bene avendo fatto per anni il commercialista, ma anche agli enti locali. L’ impatto è devastante, le leggi sono sempre più difficili da interpretare e spesso sono in contrasto tra loro. Se a questo si aggiungono le iniziative giudiziarie nei confronti dei dirigenti comunali, magari poi assolti, che li spaventano, il quadro è davvero completo». «Stiamo sperimentando uno sportello unico virtuale e dematerializzato non solo per le imprese, ma anche per i cittadini, in modo che non si debbano neppure muovere da casa per le loro pratiche. Abbiamo attivato qualche giorno fa il primo pagamento informatico», assicura Giuseppe Pezzoni. È ancora il presidente dell’ Associazioni artigiani a lanciare la provocazione: «Non voglio per forza aggregarmi al coro dell’ antipolitica – si rivolge Carrara al viceministro Casero – ma bisognerebbe che qualcuno ci ascoltasse. Ci sono riforme che sono a costo zero, cosa ci vuole per metterci mano?». E gli esempi, tra gli applausi dei presenti, si sprecano. «Ma mi spiegate – continua Carrara – che senso ha la marca da bollo ora di 2 euro? Che cosa porterà di guadagno effettivo allo stato tra stamparla, distribuirla, togliere il ricavo del tabaccaio? E l’ obbrobrio del Durc? Serve a tutto tranne che a garantire la regolarità contributiva». Insomma tra l’ incudine e il martello sabato sera ci è finito il viceministro dell’ Economia, Luigi Casero: «Per sconfiggere la burocrazia ci vuole innanzitutto stabilità politica – ha replicato – e poi una grande battaglia culturale. È un tema complesso quello delle semplificazioni. Per tornare ad un Paese manifatturiero ci siamo dati tre priorità in tema di politica fiscale: riduzione della pressione fiscale, semplificazione e più certezza delle norme. La maggior parte degli italiani punta alla prima. Una parte di questo paese vive di burocrazia. E le semplificazioni vengono vissute come perdita di lavoro».