“Il percorso costituente verso il nuovo partito fondato da Berlusconi e’ gia’ stato concretamente avviato”.
Con queste parole il coordinatore nazionale di Forza Italia, Sandro Bondi, inizia una lettera rivolta ai parlamentari azzurri, a cui dice anche: “Abbiamo tutti di fronte una grande occasione di crescita, ed e’ il momento di procedere speditamente con il persorso che portera’ all’Assemblea costituente”. Per raggiungere questo fine sono state istituite e insediate dodici commissioni, con i relativi responsabili, che si occuperanno di temi specifici. I gruppi di lavoro, coordinati da Sandro Bondi affiancato da Mara Carfagna, sono stati costituiti pensando a temi di particolare importanza. Per citarne solo alcuni, degli aspetti giuridici della transizione si occupera’ Nicolo’ Ghedini; della modalita’ di formazione dell’Assemblea costituente Angelino Alfano, della redazione manifesto dei valori, Gaetano Quagliariello; della banca dati, Renato Brunetta.
Ne abbiamo parlato con l’onorevole Gregorio Fontana, responsabile della commissione adesioni del costituendo Pdl.
Quale sara’ il compito di queste commissioni?
Si tratta di un gruppo di incaricati che dovranno svolgere quel lavoro di preparazione verso il nuovo partito, al fine di raggiungere l’obiettivo nei tempi previsti. Saranno parlamentari e dirigenti non solo di Forza Italia ma anche delegati di tutti i partiti e delle associazioni che hanno gia’ dato la loro adesione a questo progetto.
Pochi giorni fa il primo incontro tra i responsabili delle commissioni, cosa avete deciso?
Il primo incontro per dare il via ai lavori si e’ tenuto la settimana scorsa; ora la tabella di marcia che il presidente Berlusconi ha definito prevede il 15 gennaio l’atto costitutivo, da meta’ febbraio a meta’ marzo ci sara’ l’apertura delle adesioni e l’elezione degli organi locali, il 27 marzo potrebbe tenersi l’Assemblea costituente del nuovo partito.
Alcuni giornali hanno notato una predominanza di quarantenni tra i coordinatori di questi gruppi di lavoro…
Ritengo sia dovere di tutti contribuire in questa fase alla grande prospettiva e alla grande opportunita’ che il presidente Berlusconi ci ha dato. Rifiuto l’idea che possano esserci correnti generazionali, vedo invece l’impegno da parte di tutti, al di la’ dell’anagrafe, a contribuire e a lavorare per cogliere appieno l’obbiettivo del nuovo soggetto politico.
Quali saranno le caratteristiche principali del futuro partito?
Vogliamo costruire un partito aperto che vada oltre gli schemi della partecipazione politica fino ad oggi conosciuta, e’ importante pensare a una presenza dei cittadini resa possibile anche grazie ai nuovi media.
Occorre sfruttare le occasioni e gli strumenti di democrazia diretta non solo per l’elezione dei dirigenti, ma anche per una consultazione immediata dei nostri elettori su questioni importanti. Il futuro partito si ispirera’ alla grande tradizione del Partito popolare europeo e Forza Italia e’ la spina dorsale di questo grande progetto.
Parliamo delle reazioni degli ex alleati della casa delle liberta’ rispetto a questo nuovo progetto…
Tutte le fasi costutive del Popolo delle Liberta’ devono essere ancora definite, noi ci auguriamo che possano essere fatte con il concorso di tutti. Spero che si possa trovare un accordo soprattutto quando il quadro sara’ piu’ chiaro. Mi riferisco alle prospettive sulla legge elettorale, che determinano forti nervosismi anche da parte dei nostri alleati. Se torneremo a parlare di politica, se torneremo a contrapporci con vigore alla politica di questo governo sono certo che il centrodestra ritrovera’ la sua unita’.
Lo vogliono innanzitutto i nostri elettori.
Il senatore Latorre, a proposito del dialogo sulle riforme, ha dichiarato che deve diventare piu’ stringente. Cosa ne pensa?
Penso che in questa legislatura, in fatto di riforme, ma solo di riforme, il dialogo tra centrodestra e centrosinistra, soprattutto tra i maggiori partiti che li rappresentano, ci debba essere. Proprio perche’ siamo davanti al fallimento del bipolarismo anche in ragione dei veti che i piccoli partiti hanno imposto sia alla maggioranza del controdestra, quando governava, sia oggi a quella del centrosinistra. I problemi del Paese, quelli veri, sono molto urgenti, di conseguenza e’ auspicabile trovarsi intorno a un tavolo, non per fare patti segreti, bensi’ per cercare di trovare un accordo sulle regole.
Non dobbiamo dimenticare mai che il nostro avversario proncipale rimane sempre Prodi. |