«Per sciogliere le questioni sul campo occorre organizzare entro fine novembre una riunione che metta attorno a un tavolo tutti i principali attori del processo: enti locali, Sovrintendenza e Demanio».
La proposta per sbloccare la situazione dell’ex carcere di Sant’Agata arriva dal parlamentare del Pdl Gregorio Fontana, in risposta all’appello lanciato dalla cooperativa Città Alta. Come è noto, il complesso di Sant’Agata era stato inserito tra i beni soggetti al federalismo demaniale e sarebbe dunque dovuto passare alla competenza del Comune di Bergamo. Almeno fino a qualche settimana fa, quando l’ex carcere è scomparso dall’elenco. Nei giorni scorsi, la cooperativa Città Alta, in una lettera ai parlamentari, ha sollevato il problema, chiedendo che non si lasci «cadere a pezzi» lo storico edificio. Ora arriva la risposta di Fontana, che propone un incontro tra i soggetti coinvolti. «Il degrado della struttura va evitato – dice –. Due sono le strade, ma noi stiamo spingendo su quella maestra: persuadere la Sovrintendenza a riconsiderare il suo stop, consentendo di inserire il complesso fra i beni oggetto di intese con gli enti locali grazie al federalismo demaniale». Più complessa, ma «ugualmente percorribile», secondo Fontana, la strada della «valorizzazione dell’edificio nel caso di reiterato mantenimento dei vincoli storico-artistici, nel caso cioè la Sovrintendenza non dovesse tornare sui propri passi. Si tratta comunque di un’ipotesi da valutare in subordine all’altra. Sono sicuro che porteremo a casa il risultato, come abbiamo dimostrato con le caserme, dove in un anno abbiamo sbloccato situazioni ferme da decenni ».
All’appello della cooperativa risponde anche, dal centrosinistra, il deputato Antonio Misiani (Pd), auspicando che «le istituzioni pubbliche – a partire dal Comune – non lascino nulla di intentato: bisogna lavorare fino in fondo per ottenere la cessione da parte dell’Agenzia del Demanio. Noi parlamentari del Pd siamo impegnati per questo. Bergamo ha già perso la nuova accademia della Guardia di finanza: speriamo che non perda anche questo treno».
|