Un incarico delicato, soprattutto in un momento di pressanti richieste riguardo ai tagli dei costi della politica: il bergamasco Gregorio Fontana, 49 anni, parlamentare dal 2001 ed esponente del Popolo della libertà è stato eletto ieri questore della Camera dopo essere stato, nella scorsa legislatura, segretario di presidenza. Come si è arrivati a questo risultato? «L’elezione è avvenuta a maggioranza, ho preso 174 voti. Oltre a me sono stati eletti Stefano Dambruoso (Scelta civica) e Paolo Fontanelli (Pd)».
Un consenso più ampio rispetto a quello espresso dal suo gruppo. «Sì. Sono contento che il consenso sulla mia persona sia andato oltre il mio partito». E questo cosa significa? «Che questo incarico non deve avere un’etichetta di parte, ma deve essere ispirato a criteri che devono essere il più possibile condivisi. Sono soddisfatto della nomina e anche un po’ emozionato. Specialmente in un momento come questo si tratta di un lavoro molto gravoso anche per la giusta pressione dell’opinione pubblica riguardo ai costi della politica. C’è, quindi, la necessità di mettere in atto tutte quelle misure necessarie per rendere il palazzo della Camera il più efficiente, trasparente e sobrio possibile». Quali sono i compiti dei questori? «I tre questori si occupano dell’amministrazione e del bilancio della Camera. Occorre continuare su una linea di efficienza, di modernità e di sobrietà. La Camera deve funzionare con servizi efficienti rispetto alle funzioni proprie dei parlamentari, senza alcun privilegio». Con quale spirito si appresta a svolgere questo compito?
«Spero di riuscire a portare un po’ di efficienza bergamasca; sono convinto che anche la Camera dei deputati possa essere amministrata nello stesso modo con il quale tanti nostri concittadini amministrano le proprie aziende e le loro famiglie».
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