I parlamentari: «Nuovi agenti? Agli annunci seguano i fatti»
Parole importanti, quelle del capo della polizia Franco Gabrielli, l’ altro giorno ad Aversa (Caserta) all’ inaugurazione della sala del Tribunale Napoli Nord dedicata al giudice Rosario Livatino: «Rivedremo gli organici, visto che sono fermi al 1989, ai tempi di un’ Italia e di una Polizia di Stato che non esistono più. E lo faremo per tutte quelle realtà, penso non solo a Caserta, ma anche a Foggia, Bergamo e Padova, dove le condizioni oggettive lo impongono». L’ occasione arriverà nella primavera del 2018: si concluderà un corso che sfornerà un migliaio di nuovi agenti, da assegnare alle questure o alle polizie (stradale, ferroviaria, postale…) in base alle necessità. Bergamo stavolta sembra ben piazzata in graduatoria. Ma ordine pubblico e sicurezza sono materie fluide e fino all’ ultimo le priorità potrebbero cambiare. Lo sanno anche i parlamentari bergamaschi che, sul tema, a Roma spesso hanno bussato, senza essere troppo ascoltati. «Mi auguro che per gli organici di polizia questa sia la volta buona – puntualizza Gregorio Fontana, deputato di Forza Italia – perché l’ attenzione verso Bergamo da parte di questo governo per ora si è dimostrata bassa. I militari per l’ operazione “Strade sicure”, ad esempio, la città li ha chiesti ma il governo non li ha mandati. Non avrebbero risolto i problemi, forse, ma certo avrebbero alleggerito i compiti di presidio del territorio per gli agenti di polizia. Per questo do peso agli annunci fino a un certo punto. Vedremo i fatti». «Il tema degli organici della polizia a Bergamo va seguito con grande attenzione – sottolinea l’ onorevole Giovanni Sanga (Pd) -. Agiremo con determinazione per cercare di raggiungere l’ obiettivo». «Prenderemo contatti con il ministero dell’ Interno – aggiunge il deputato Antonio Misiani (Pd) -. Bergamo è ormai da tempo fra le realtà più sottodotate in termini di organici rispetto al numero di abitanti e le parole del capo della polizia sono anche il frutto del lavoro di sensibilizzazione svolto in questi anni. Sulla polizia postale, si tratterà di capire come, a livello centrale, si deciderà di garantire il servizio. Certo è che siamo tutti esposti a questo nuovo tipo di reati: anche a me di recente hanno “hackerato” il profilo che utilizzavo su un noto sito di e-commerce». «Già ai tempi di Alfano – dichiara l’ onorevole Cristian Invernizzi (Lega) – avevamo criticato la riorganizzazione che portava a un drastico ridimensionamento del settore della polizia postale. Proprio perché questo tipo di reati è in crescita, bisogna investire per contrastarli. Ben vengano le parole del capo della polizia, ma purtroppo siamo abituati ad annunci a cui, poi, non seguono fatti concreti. Vedremo». V. A.
Eco di Bergamo 26 settembre 2016