Referendum, Fontana: “Questo strumento va rivisto”. Carrara: “Le riforme si fanno altrove”
Intervista pubblicata sul “Nuovo Giornale di Bergamo” in data 23 giugno 2009 |
BERGAMO – I cittadini hanno bocciato il referendum sulla riforma elettorale. Non è la prima volta che questo strumento fa un buco nell’acqua. Che sia davvero giunta al termine la stagione delle consultazioni referendarie? Lo abbiamo chiesto all’onorevole azzurro, Gregorio Fontana: “È una discussione che abbiamo fatto tempo fa, dopo lo scarso successo degli ultimi referendum, sicuramente la modifica di questo strumento sarà oggetto delle riforme istituzionali che faremo. Ad esempio 500mila firme sono troppo poche per indirne uno, questo numerodeve essere innalzato visto che rappresenta solo lo 0.4% del corpo elettorale, una cifra che certo non basta per mobilitare il paese. Di certo non verrà eliminato, anche perchè in passato hafunzionato. Più probabilmente c’è stato un abuso di questo strumento, che quindi risultato svalutato agli occhi degli elettori”. Anche perché, aggiunge Fontana, “ogni referendum ha dei costi pesanti, basta vedere la cagnara che è stata fatta per il mancato accorpamento”. Eppure in quel caso si sarebbero potuti risparmiare milioni di euro? Un altro fattore ha influito sul mancato raggiungimento del quorum, perché “trattare temi così complessi come la legge elettorale, una questione che deve essere approfondita e che risulta ostica anche agli addetti ai lavori, porta inevitabilmente alla disaffezione da parte dei cittadini e il risultato è evidente. Non solo, è la dimostrazione che la modifica della legge elettorale deve essere fatta in parlamento”. A questo proposito la Lega sostiene che quella attuale è una buona legge, lei cosa ne pensa? Vogliono risposte alla crisi economica e riforme istituzionali globali, come quelle alla Costituzione. Insomma la modifica della legge elettorale non è che un capitolo di un libro che ha centinaia di voci”. Gli fa eco il collega Valerio Carrara: |