Rincari tasse aeroportuali. Fontana (FI): “Le dichiarazioni del ministro Franceschini inaccettabili. Tassare i cittadini senza ritegno è una delle misure più gettonate dalla sinistra”.
Aumentare le tasse aeroportuali d’imbarco, anche solo di 2,5 euro a passeggero, è un fatto inaccettabile. Così come lo sono le parole del ministro Franceschini pronunciate durante la visita alla Bit, quando dice che questo provvedimento “non è un dramma” – ha affermato il deputato bergamasco di Forza Italia Gregorio Fontana – Forse il ministro non si rende conto delle ricadute negative che questo comporterà: non solo si deprime il settore, ma si mette a rischio la permanenza delle compagnie low cost nei nostri scali. Compagnie che proprio lo scorso 20 gennaio avevano chiesto a gran voce allo Stato se non di eliminarle, almeno abbassarle, dato che l’Italia figura nella lista nera sul fronte del fisco aeroportuale: dal 2005 le tasse del settore sono aumentate del 141 per cento. Appello che, anche in questa occasione, non è stato minimamente ascoltato dall’Esecutivo.
Le dichiarazioni del ministro Franceschini confermano la solita visione della sinistra che continua a cercare di far cassa traendo risorse dalle tasche dei cittadini. Oltretutto, questi beni, difficilmente ritorneranno sul territorio e saranno utilizzati per alimentare l’oramai insostenibile spesa pubblica centrale tenuta in piedi da questa sinistra tassa e spendi.
Risorse, che inoltre sono già state ampiamente razziate dal governo ai Comuni, poiché stando ai dati di Anvai, quelle dovute ma non trasferite nel periodo 2005-2014 ammontano a oltre 55 milioni di euro. Di cui, 3,6 milioni riguardano il comune di Orio al Serio e 1,5 milioni, Bergamo, Seriate e Grassobbio.
Di questo nuovo balzello e delle risorse promesse e mai arrivate ai Comuni, chiederò al governo di risponderne al più presto in Parlamento.